La nostra Tuscia e l’Agro Falisco

La nostra è una terra di laghi vulcanici e boschi secolari dimore di animali selvatici, profondamente etrusca e falisca, ma anche medievale e rinascimentale, profuma di castagne, nocciole e di olivi, è un piccolo gioiello di inestimabile ricchezza.

Falerii Novi (Fabrica di Roma)

La necropoli etrusca e la “città perduta”, la via Amerina e la chiesa di Santa Maria in Falleri (XII sec)

Distanza dall’hotel: 7,7 km (10 min. circa)

Già a pochi chilometri dall’hotel potrete essere trasportati nella storia! Infatti, ad una brevissima distanza vedrete davanti a voi stagliarsi una possente cinta muraria, con al centro il famoso arco di Giove, un arco in tufo che ha la caratteristica di avere al centro la figura del dio del tuono.

Superato l’arco, vedrete l’abbazia cistercense di Santa Maria in Falleri, di stile romanico, sulla facciata vi è un grande rosone ed all’interno è caratterizzata da colonne doriche, dietro di essa si trovano i resti dell’antica città falisco-romana di Falerii Novi, fondata nel 241 a.C.

Nell’estate del 2020 la Cambridge University, grazie all’utilizzo del georadar è riuscita a registrare la presenza di strade interne che delimitano le insulae, le aree residenziali, il Foro e il teatro.

Consiglio: se potete recatevi presso l’abbazia durante i solstizi d’estate e d’inverno, un fascio di luce illuminerà l’abbazia e vi lascerà senza parole…

Falerii Novi (Fabrica di Roma)

Cavo degli Zucchi – Falerii Novi

Distanza dall’hotel: 7,7 km (10 min. circa)

A 6,3 km dall’abbazia, potrete giungere alla necropoli di Cavo degli Zucchi. Essa si trova proprio su una delle antiche vie conosciute dai pellegrini: la Via Amerina.

Potrete visitare la famosa necropoli etrusca con le sue tombe a camera; nel tempo questi ipogei sono stati utilizzati come rifugi o come rimesse, malgrado ciò si riesce ancora a percepire il valore di grande interesse storico ed archeologico che li ha resi famosi.

Subito dopo aver attraversato le tombe a camera, continuate a percorrere la via Amerina, troverete alla vostra sinistra le tombe monumentali e sulla destra i resti del ponte romano. A questo punto, vi consigliamo di scendere verso il fiume, fermatevi a godere della frescura e del silenzio per poi ripartire alla scoperta. Il fiume è di facile attraversamento, al di là di esso troverete un boschetto, si continua a percorrere la via Amerina, ai lati troverete altre tombe a camera e procedendo verso Castel Sant’ Elia troverete un altro ponte romano sul Fosso dei tre Ponti. Questa opera monumentale è costituita da blocchi di tufo locale disposti “di testa” e “di taglio”, su filari alternati senza l’uso di malte leganti, perni o grappe metallici. La sua costruzione databile intorno alla fine del II secolo a.C. o in età augustea.

È possibile anche fare una passeggiata lungo uno degli itinerari offerti dal Cammino della Luce (Itinerario della via romea del corridoio bizantino e della via Amerina), che passa proprio presso il Cavo degli Zucchi:

Consigli: Vi suggeriamo di visitare questa necropoli in primavera o nei mesi di giugno e luglio, non dimenticatevi un cappellino e scarpe da ginnastica o da trekking.

Cavo degli Zucchi

Civita Castellana

Duomo dei Cosmati ed il Forte Sangallo

Distanza dall’hotel: 4,5 km (7 min. circa)

A circa sette minuti dalla nostra struttura, potrete visitare la Cattedrale di Santa Maria Maggiore o Duomo dei Cosmati, così chiamato proprio per il nome della famiglia di ceramisti che lo costruì nel XII secolo. Verrete ammaliati dai colori dei marmi che lo costituiscono e lo rendono unico e famoso in tutta la Tuscia, ammirate la pavimentazione e le colonne e lasciatevi sbalordire dai colori e le forme.

La cattedrale fu eretta, probabilmente, nel IX-X secolo al di sopra della cripta realizzata tra il VII e l’VIII secolo riutilizzando il podio di un antico tempio pagano. Ricostruita alla fine del XII secolo. La nuova chiesa assunse in questa occasione il titolo di Maggiore, forse per distinguerla dalle altre intitolate alla Vergine costruite nella città. Nel 1180 circa ebbero inizio i lavori nella cripta che interessarono anche il presbiterio sovrastante.

Tre sono le porte di accesso alla cattedrale; la porta centrale monumentale è incastonata tra quattro colonne corinzie, di cui due poggiano su leoni di marmo, ed è sormontata da una lunetta decorata a mezza rosa; le due porte laterali lunettate hanno motivi ornamentali cosmateschi. Sotto il portico vi sono cippi, lastre, capitelli, lapidi e una preziosa ara romana con rilievi ornamentali.

Internamente si ammira l’originale pavimentazione cosmatesca in marmo con forme e geometrie assai ricercate. Nel presbiterio rialzato si trova una delle opere di maggior pregio di tutta la cattedrale: l’Altare Maggiore infatti è costituito da un sarcofago romano del IV secolo, di impronta cristiana in cui sono raffigurati episodi del nuovo e vecchio Testamento.

Consiglio: visitate la cripta che scandita da 45 colonne con capitelli a fogliame, contiene due pregevoli cibori in marmo con lo stemma del Cardinale Rodrigo.

Forte Sangallo

A poca distanza dal duomo, si trova il Forte Sangallo. Costruito alle fine del XV secolo da Antonio da Sangallo il Vecchio, da cui prende il nome, per volontà di Papa Alessandro VI Borgia. Prima dimora papale, poi casa di reclusione, rifugio per molte famiglie dopo la Seconda Guerra Mondiale ed infine dal 1950 adibito a museo. In esso potrete ammirare numerosi reperti falisci, etruschi e romani molti dei quali sono stati trovati presso la necropoli di Cavo degli Zucchi.

Monumento Naturale delle Forre

Corchiano

Distanza dall’hotel: 4.5 km (6 min. circa)

L’area protetta del Monumento Naturale delle Forre di Corchiano si stende lungo il corso del Rio Fratta, un torrente che scorre all’interno della forra sotto al centro storico della cittadina di Corchiano. Di enorme valore archeologico, al suo interno si trovano caverne preistoriche, tagliate falische, antiche opere idrauliche, un ponte romano e un tratto della Via Amerina. Per giungervi basta accedere al parco, facilmente raggiungibile dai molteplici accessi lungo tutto il borgo di Corchiano.

Sentieri per il trekking:

  • Sentiero CAI n. 136b – Trekking lungo le forre di Corchiano
  • Sentiero CAI n. 136a – Percorso ad anello dell’Oasi WWF Monumento Naturale Pian S. Angelo
Monumento Naturale delle Forre - Corchiano

Castel Sant’Elia

Basilica

Distanza dall’hotel: 9 km (12 min. circa)

La Basilica di Sant’Elia è parte del complesso chiamato Santuario pontificio di Santa Maria ad Rupes. Si trova alla base della valle Suppentonia, proprio sotto il piccolo borgo di Castel Sant’Elia. A pochi passi dall’edificio c’è l’ingresso al sentiero naturalistico del fosso della Mola, che conduce nella forra. La basilica venne costruita dall’abate Elia nei primi anni dell’XI secolo. Un papiro del 557, conservato a Ravenna, conferma la presenza di un primo monastero sorto nella zona.

La basilica è passata sotto il controllo della famiglia Farnese negli anni in cui hanno dominato il borgo. In questo periodo, nel 1607, sfortunatamente un masso cade sull’edificio e danneggia la parete sinistra, ma i Farnese si occupano della ristrutturazione. Con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale di S’Antonio Abate, la basilica entra in una fase di decadenza durata fino al XX secolo. Sotto il pontificato di Pio IX la basilica viene restaurata dall’architetto Vespignani. Da questo momento inizia a diventare un’importante meta di pellegrinaggio.

La basilica in stile romanico, è costituita da tre navate e un transetto. La navata centrale presenta sette archi per lato, sorretti da colonne con capitelli corinzi, forse costruite riutilizzando pezzi di antiche ville romane. L’abside è affrescato e l’altare maggiore è sormontato da un ciborio decorato con una croce cosmatesca. Il pavimento della navata centrale e parte del transetto sono decorati in stile cosmatesco, del periodo Alessandrino.

Gli affreschi che la decorano sono tra i più interessanti esempi romanici conservati nel Lazio. Il Cristo redentore, S. Pietro, S. Paolo e altri due santi non identificati dominano il catino absidale. In basso, dodici angeli rappresentanti i dodici apostoli, creano movimento verso il Cristo, più in basso è rappresentato un corteo di vergini con delle corone, che dovevano essere offerte alla Madonna, aimè andata distrutta. Il lato destro del transetto raffigura visioni dell’apocalisse e la morte di S. Ambrosio, con il suo corteo funebre. All’interno della cripta è si trova la tomba di S. Nonnosio. La tomba è collegata alla navata destra tramite una scala coperta da una volta a botte. La seconda parte della cripta, più grande rispetto la precedente, ospita la tomba di S. Anastasio e si trova sotto la parte centrale dell’abside.

Castel Sant' Elia - basilica

Calcata

La Valle del Treja

Distanza dall’hotel: 20 km (26 min. circa)

A venti chilometri circa dalla nostra posizione si erge la piccola Calcata tra i calanchi tufacei. Ritrovo di artisti, luogo di osservazione della natura circostante e location ideale per amanti della fotografia. Nel piccolo borgo alcune case di tufo risalgono addirittura al 1200, le strade sono lastricate con grossi ciottoli di fiume, la piazza con la chiesa è di impianto rinascimentale ed il palazzo baronale, rimaneggiato tra il XVIII e il XIX secolo, è stato restaurato ed è ora proprietà del Parco Regionale Valle del Treja. Nel paese vecchio vivono stabilmente circa 70 persone, in gran parte provenienti da Roma o da altri centri urbani – ma anche stranieri, tra americani, belgi ed olandesi Location ideale anche per la notte di Halloween!

Curiosità: Calcata, si trova vicino alla cittadina di Faleria, nota agli appassionati di storia medievale, in quanto luogo dell’ultimo riposo ad Ottone III di Sassonia, deceduto presso il Castel Paterno, di cui oggi possiamo osservare purtroppo solo le rovine.

Calcata

Cascate del Monte Gelato

La Valle del Treja

Distanza dall’hotel: 20 km (26 min. circa)

Il Parco della Valle del Treja vi stupirà, con le fronde dei suoi alberi secolari, il lento scorrere del fiume e i richiami degli uccelli, come i rapaci falco pellegrino e gheppio, le orme dei cinghiali, dei tassi e delle volpi e se sarete fortunati incontrerete anche la salamadrina dagli occhiali. Troverete sul vostro cammino meravigliosi ciclamini, ginestre, noccioli, roverelle, olmi e farnie.

Sentieri per il trekking: La valle del Treja, da Monte Gelato a Calcata (sentieri del Parco: 001, 002, 019, 009)

Consigli estivi: Se dopo aver girato per le viuzze tipiche della vecchia Calcata, siete presi dalla calura estiva, vi raccomandiamo di visitare le cascate del Monte Gelato, situate nel parco del Treja, proprio nei pressi del paesino di Calcata vecchia. Per i ragazzi consigliamo anche il parco avventura.

Cascate del Monte Gelato

Caprarola

Palazzo Farnese, i palazzi nobili e lago di Vico

Distanza dall’hotel: 18 km (24 min. circa)

A circa 18 chilometri dalla nostra struttura, nella splendida cornice del paese di Caprarola, domina il palazzo Farnese. Fu dimora signorile della famiglia dei Farnese, realizzata da Alessandro Farnese il Vecchio ed Antonio da Sangallo il Giovane nel 1530, dopo una pausa dovuta alla morte del Sangallo, i lavori ripresero nel 1559 dal Vignola.

Se gli esterni sono degni di nota, gli interni lo sono ancora di più, troverete affreschi di pittori quali Taddeo e Federico Zuccari, Onofrio Panvinio e Fulvio Orsini. La villa vanta anche un giardino tardo-rinascimentale: gli Orti Farnesiani, in cui si può apprezzare al meglio la bellezza di questo palazzo signorile. Il Palazzo Farnese di Caprarola è visitabile tutti i giorni, escluso lunedì.

Curiosità: Carbognano. A circa venti minuti da Caprarola, si trova il paese caro a Giulia Farnese, in cui potrete osservare il castello in cui visse.

Palazzo Farnese - Caprarola

Vignanello

Castello Ruspoli

Distanza dall’hotel: 18 km (24 min. circa)

A 16 km dal nostro hotel, Castello Ruspoli, un gioiello di rara bellezza, possiede dei giardini magnifici in cui sembra che il tempo si sia fermato al 1700, merita una visita. Nell’853, quando Vignanello era parte dello stato Pontificio, venne edificata la rocca dai frati Benedettini. La prima feudataria di Vignanello fu Beatrice Farnese nel 1531. Nel 1536 alla morte di Beatrice, succedette alla figlia di Papa Paolo III Farnese Ortensia, sposata a Sforza Marescotti. Il castello subì una trasformazione secondo gli schemi architettonici Ghibellini, su disegno del Sangallo. Il castello come lo vediamo oggi è nel 1610 Ottavia Orsini, moglie di Marc’Antonio Marescotti, figlia di Vicino Orsini creatore del suggestivo Giardino di Bomarzo. Fu lei a creare il Giardino che è da considerarsi uno dei più belli in Italia. Nel 1704 il Castello prende il nome Ruspoli: un discendente di casa Marescotti ricevette in eredità il patrimonio Ruspoli, unendosi con Vittoria di Orazio Ruspoli di Siena, con l’obbligo di tramandare il nome.Oggigiorno il castello è ancora la residenza estiva dei discendenti della famiglia Ruspoli.

Castello Ruspoli - Vignanello

Bagnaia

Villa Lante

Distanza dall’hotel: 31 km (36 min. circa)

Palazzo del ‘500, essa è famosa per i suoi splendidi giardini all’italiana. Il nucleo originario risale alla fine del XV secolo, mentre il progetto complessivo della villa (1568-1578), come la conosciamo oggi, voluto dal cardinale Giovan Francesco Gambara, probabilmente con la consulenza di Jacopo Barozzi detto il Vignola, fu ideato e realizzato dell’esperto di idraulica senese Tommaso Ghinucci, già attivo a Villa d’Este a Tivoli, e i cui interventi a Villa Lante sono databili intorno al 1577.I lavori proseguirono prima con il cardinale Federico Cornaro (1588-1590) e successivamente con il cardinale Alessandro Peretti Montalto (1590-1623).

Nel 2011 Villa Lante è stata designata come “il parco più bello d’Italia” e dal 2015 fa parte del Polo museale del Lazio. L’acqua è la protagonista del giardino, incanalata nei bacini e nelle fontane monumentali, il suono e la visione dell’acqua ci deliziano ancora oggi come allora. Ma ci sono anche molteplici alberi antichi che popolano questo meraviglioso giardino.

Consigliamo di visitare anche la Palazzina Gambara (1588) e La Palazzina Montalto.

Villa Lante - Bagnaia

Lago di Vico

Distanza dall’hotel: 28 km (32 min. circa)

Non lontano dal palazzo Farnese, a circa 13 km, si trova incastonato nel verde, tra piantagioni di nocciolo e alberi d’olivo, il lago di vico. Un piccolo lago di origine vulcanica, che cela in sé una leggenda di una città sommersa dalle acque, di un legame con la città di Troia e del mitico Ercole che, a quanto pare scagliò la sua clava con così tanta forza, che nell’estrarre l’arma sgorgò una quantità tale di acqua da allagare tutta la città. Il lago di Vico, vanta un paesaggio mozzafiato che vi sbalordirà…

Consigli: per apprezzare ancora meglio questo piccolo lago vi suggeriamo di raggiungere il belvedere di Poggio Trincera o “i Deltaplani”. Da qui potrete ammirare dall’alto il lago di Vico, osservare la caldera vulcanica, il monte Venere, il monte Fogliano e la sella di Rio Vicano.

Trekking nella Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico

Questo piccolo lago avvolto nella leggenda, circondato da montagne colorate da boschi di nocciolo offre sentieri che vi emozioneranno.

Sentieri:

  • Sentiero CAI n. 128B – Da Loc. Canale al Monte Venere (durata: 1 ora, difficoltà: E)
  • Sentiero CAI n. 128C – Dalla sede della Riserva Lago di Vico alla Via Francigena di Monte (durata: 1 ora, difficoltà: E)

Per info www.caiviterbo.it

Lago di Vico

Soriano nel Cimino

Castello Orsini

Distanza dall’hotel: 26 km (35 min. circa)

L’imponente castello Orsini si fa padrone indiscusso della valle, circondato dai colori dei boschi dei monti Cimini. Fatto costruire da papa Nicolò III Orsini nel XIII secolo, nei secoli il castello Orsini di Soriano ha vissuto numerose vicende; infatti l’antica fortezza medievale è passata in mano a diverse famiglie locali come i Borgia, i Della Rovere, gli Albani e i Chigi per poi passare alla Santa Sede ed infine al pubblico demanio, alla fine addirittura trasformato in un carcere moderno, attivo per oltre 100 anni, fino al 1989.

Consiglio: salite in cima al castello, riuscirete a godere di tutta la bellezza che rende unico il paesaggio circostante.

Curiosità: Non lontano da Soriano, si trova la sua frazione Chia, qui si trova la famosa Torre di Chia che si erge con i suoi 42 metri su tutto il territorio circostante. La torre faceva parte di un complesso ora non più visibile e doveva avere funzione di avvistamento e difesa del territorio circostante. La torre appartenne agli Orsini, ai Colonna e poi ai Lante della Rovere, proprietari di Villa Lante a Bagnaia.

Nota agli appassionati di cinema, negli anni ‘70 lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, innamorato di questi luoghi che aveva visitato durante le riprese del suo “Vangelo secondo Matteo”, acquistò la torre e la ristrutturò trasformandola nella sua seconda abitazione, su progetto del suo amico Dante Ferretti.

Castello Orsini - Soriano nel Cimino

Soriano nel Cimino

Faggeta vetusta del Monte Cimino

Distanza dall’hotel: 30 km (36 min. circa)

A 5 chilometri dal paese di Soriano, troverete la Faggeta Vetusta del Monte Cimino, grande ben 60 ettari (1050 m sul livello del mare). Un luogo magico, in cui i rami dei suoi alti faggi sembra formino il tetto di una cattedrale verde ed in cui vi sono numerosi massi vulcanici (domi), tra cui uno chiamato “sasso menicante”, un grande masso ovoidale che si regge in bilico da secoli su di una stretta base di appoggio, se si fa leva con un bastone è infatti possibile farlo oscillare in maniera evidente, tanto che Plinio il Vecchio lo definì un vero “miracolo della natura”.

Trekking nel cuore dei Monti Cimini

La faggeta vetusta del Monte Cimino (Soriano nel Cimino), patrimonio dell’Unesco dal 2017, si mostra in tutta la sua bellezza in ogni stagione. Si veste di colori arancio e rosso durante l’autunno, di bianco durante l’inverno e di un verde acceso nei mesi estivi. I faggi, i veri signori della foresta, si prendono per mano fino a formare un alto ed imponente tetto verdeggiante.

Sentieri:

  • Sentiero CAI n. 123A – Dall’ Aula Didattica alla Strada Romana (durata: 1 ora, difficoltà: E)
  • Sentiero CAI n. 123C – Dall’ Aula Didattica ai Massi Trachitici (durata: 15 min. , difficoltà: E)
Faggeta vetusta del Monte Cimino

Bomarzo

Il Sacro Bosco, Parco dei Mostri

Distanza dall’hotel: 41 km (35 min. circa)

Bomarzo, possiede un’opera unica al mondo, la Villa delle Meraviglie, chiamata anche Sacro Bosco, definito anche Parco dei Mostri. Progettato dal principe Vicino Orsini e dal grande architetto Pirro Ligorio nel 1552. Il parco costituisce un unicum. I raffinati giardini all’italiana sono realizzati su criteri di razionalità geometrica e prospettica, con ampie terrazze, fontane con giochi d’acqua e sculture manieriste. Al contrario, il colto principe di Bomarzo si dedicò alla realizzazione di un eccentrico “boschetto” facendo scolpire nei massi di peperino, affioranti dal terreno, enigmatiche figure di mostri, draghi, soggetti mitologici e animali esotici, che alternò a una casetta pendente, un tempietto funerario, fontane, sedili e obelischi su cui fece incidere motti e iscrizioni. Il Sacro Bosco, non rispettando le consuetudini cinquecentesche, si presenta come una soluzione irregolare. Questi i motivi che hanno ispirato molti artisti del tempo, come Annibal Caro, Bitussi e il Cardinal Madruzzo. ln seguito alla morte di Vicino Orsini, nessuno si curò più di questo luogo che dopo secoli di abbandono è stato amato da intellettuali e artisti come Claude Lorrain, Johann Wolfgang von Goethe, Salvador Dalì, Mario Praz e Maurizio Calvesi.

Il Sacro Bosco, Parco dei Mostri

Viterbo

Echi dal Medioevo

Distanza dall’hotel: 34 km (42 min. circa)

Il nostro capoluogo di provincia nasconde un piccolo tesoro: il quartiere medievale San Pellegrino e la piazza di San Lorenzo, famosa per il Palazzo dei Papi. La storia di Viterbo è molto antica. La prima civiltà di cui abbiamo testimonianza è quella del Rinaldone, una popolazione del centro Italia del periodo eneolitico (2500-1800 a.C.), che prende il nome proprio dalla località nei pressi di Viterbo. Pian piano, col passare del tempo, si ergerà un villaggio nella zona dell’attuale colle del duomo, che prenderà il nome di Surina, dal nome del Dio Suri, divinità ctonia etrusca. La città cresce e aumenta d’importanza, si latinizza anche il nome che diviene Sorrina Nova.

All’inizio del V secolo d.C., l’impero romano cade. Nel territorio di Sorrina si stabilizzano i Longobardi che fortificano l’altura del colle del duomo e creano un Castrum: il Castrum Viterbii. La costruzione del Castrum serviva ai Longobardi per rafforzare la difesa del loro regno in prossimità del ducato romano. La crescente importanza di Viterbium porta anche l’imperatore Federico I Barbarossa nella città. Il XIII secolo rappresenta il massimo splendore della città di Viterbo. Inizia la costruzione di una delle opere più importanti per Viterbo: il Palazzo Papale. L’elezione di Gregorio X entrerà nella storia: dopo ben 33 mesi senza prendere una decisione alla fine il popolo viterbese, stanco dell’interminabile elezione, interviene chiudendo i cardinali nel palazzo papale scoperchiando il tetto e bloccando la somministrazione di viveri a quest’ultimi. Da lì in poi l’elezione del nuovo papa sarebbe avvenuta tramite conclave.

Da non perdere: Il quartiere medievale di San Pellegrino, Piazza San Lorenzo, la casa e la chiesa di Santa Rosa da Viterbo, vale la pena visitare anche il Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz.

Viterbo

Monte Soratte

Distanza dall’hotel: 23 km (31 min. circa)

Il Monte Soratte, la “montagna sacra”, fu utilizzato come luogo di culto da parte di Falisci, Etruschi, Capenati e Sabini. La maestosa montagna custodisce anche degli eremi e chiese meravigliosi: Eremo di Santa Lucia, Eremo Madonna delle Grazie, Eremo di San Silvestro, Chiesa di Santa Romana, Eremo di Sant’Antonio.
Una montagna imponente, che veglia sulla nostra terra e sembra indicare sempre il cammino ai viandanti.
Fu un importante bunker durante la Seconda Guerra Mondiale. È possibile visitare il bunker ed il museo annesso: visitabile in maniera temporanea e su prenotazione.

Storia del bunker sul Monte Soratte:

Benito Mussolini nel 1937 avvia sul Monte Soratte, data la vicinanza con Roma, la creazione di numerose gallerie all’interno della montagna, che sarebbero dovute servire da rifugio antiaereo per le alte cariche dell’Esercito Italiano, pur sotto le mentite spoglie di fabbrica di armi della Breda: le cosiddette “officine protette del Duce”. I lavori furono svolti sotto la direzione del Genio Militare di Roma e, ancora oggi, questo dedalo ipogeo costituisce una delle più grandi ed imponenti opere di ingegneria militare presenti in Europa, si estendono infatti per circa 4 km di lunghezza, come se fosse una città sotterranea.

Nel settembre del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, il “Comando Supremo del Sud” delle forze di occupazione tedesche in Italia, guidato dal Feldmaresciallo Albert Kesselring, si stabilì sul Soratte. Per un periodo di circa dieci mesi, le gallerie si divennero un valido rifugio segreto per le truppe naziste e resistettero al pesante bombardamento del 12 maggio 1944, effettuato da due stormi di B-17 alleati, partiti appositamente da Foggia per distruggere il quartier generale tedesco al Soratte. Sembrerebbe che, prima di abbandonare l’area, il Feldmaresciallo ordinò di minare ed incendiare tutto il complesso ipogeo e di interrare delle casse contenenti parte dell’oro sottratto alla Banca d’Italia, che non sono mai state ritrovate.

Per anni il complesso fu completamente abbandonato. Ma nel 1967, durante gli anni della Guerra Fredda,, sotto la tutela della N.A.T.O., venne modificato un tratto delle gallerie, che così assunse l’aspetto di bunker anti-atomico e avrebbe ospitato il governo italiano e il presidente della repubblica in caso di attacco atomico sulla capitale. Ma per ragioni ancora incerte i lavori vennero bruscamente interrotti.

Da alcuni anni l’area è stata riacquisita dal Comune di Sant’Oreste ed è oggetto di un progetto di recupero delle ex-caserme e di allestimento di un museo storico diffuso, denominato “Percorso della memoria”. Oggi è possibile visitare le gallerie grazie all’impegno della Libera Associazione Culturale Santorestese “Bunker Soratte”.

Trekking sul Monte Soratte

Questo monte considerato sacro dagli antichi popoli autoctoni ed importante bunker durante la Seconda Guerra Mondiale, offre numerosi sentieri da percorrere.

  • Sentiero 201 – Percorso “Madonna delle Grazie” (durata: 30 min. ca, difficoltà: T)
  • Sentiero 202 – Percorso “Vita” (durata: 1 ora e 20 ca, difficoltà: T-E)
  • Percorso degli Eremi (Dislivello: da ca. 400 metri a 692 metri, Tempo del percorso: 90 minuti ca., Difficoltà: media)

Informazioni: wikiloc.com

Seconda guerra Mondiale e Monte Soratte

Barbarano Romano

Distanza dall’hotel 40 km (circa 45 min.)

Con un centro storico degno di nota, Barbarano Romano possiede una necropoli etrusca molto suggestiva, completamente immersa nel verde, consigliamo di indossare vestiti e calzature adatte ad una escursione. Essa si trova a 2 km dal paese, all’interno del Parco Naturale Regionale Marturanum e vanta tombe di diversi stili e di varie epoche. Dopo aver visitato questa affascinante necropoli, vi consigliamo di tornare al paese per poter vedere i reperti relativi ad essa presso il piccolo ma molto interessante museo archeologico.

Barbarano Romano

Vasanello

Distanza dall’hotel 19 km (circa 20 min.)

Vasanello è un paesino che nasconde secoli di storia, tra bizantini, medioevo e rinascimento. La prima cosa che si nota quando si arriva a Vasanello è sicuramente il suo maestoso castello. Nel 1285 Orso Orsini iniziò con il far costruire il torrione e pian piano si giunse alla completa costruzione del castello, questo passò in mano a diverse famiglie nobili, dai Della Rovere ai Colonna fino agli attuali proprietari i Misciattelli. Oltre alla bellezza delle stanze, avrete la possibilità di passeggiare in un vero e proprio giardino medievale diviso nei quattro settori: Hortus (Orto delle verdure e dei frutti), Hortus Conclusus (Giardino d’Amore), Herbularius (Giardino delle piante officinali e aromatiche) e Pomarium (Frutteto).

Nel castello si trova anche una fabbrica di ceramiche del XX secolo. Il castello è aperto solo su richiesta per gruppi non inferiori alle dieci persone dalla metà di marzo ad inizio novembre. Nei pressi del castello troverete la chiesa di Santa Maria Assunta, risalente all’XI secolo e probabilmente eretta, vista la prossimità della via Amerina, come pieve di pelle­grinaggio. Santa Maria Assunta rappresenta un raro esempio di osmosi tra i vari influssi del romanico europeo. Di straordinario interesse è la simbologia dei capitelli, legata all’evoluzione della ipsilon pitagorica che per metonimia si incarna in metafora del Cristo. La cripta, caratterizzata da tre navate come la chiesa stessa, ospita le reliquie del patrono San Lanno.

Ad una decina di minuti dal paese, si trovano i resti dell’abitato medievale di Palazzolo, nei pressi di esso si potrà osservare la necropoli altomedievale detta “i Morticelli”, chiamata così per le piccole fosse che sembrano aver ospitato dei bambini. Questa necropoli di notevole interesse storico-archeologico, è costituita da sepolture di particolare e poco diffusa tipologia detta “a loggette”. Le fosse, scavate nella roccia, con l’alloggiamento per la testa, erano anticamente coperte da lastre monolitiche oppure da tegole o altro materiale fittile. Risalenti al periodo della dominazione bizantina della Tuscia, vale a dire ai secoli VII-VIII. Ricordiamo che in questo periodo storico il territorio si trovava sul limes del cosiddetto Corridoio Bizantino, e quindi si lascia supporre che ci sia stato un possesso molto altalenante tra Bizantini e Longobardi.

Vasanello

Sutri

Distanza dall’hotel 22 km (circa 24 min.)

Definita da Tito Livio “la porta d’Etruria”, Sutri si trova sull’antica via Cassia, è stata testimone nei secoli di grandi avvenimenti storici, come la Donazione di Sutri tra Liutprando re dei longobardi e il papa Gregorio II nel 728 ed è stata meta dei viaggiatori del Grand Tour. Ad oggi una delle destinazioni dei pellegrini che percorrono la via Francigena. Vi consigliamo di visitare il parco archeologico, compreso il bellissimo mitreo ed i resti dell’anfiteatro romano, ma anche di avventurarvi tra le stradine del centro storico dove potrete ammirare diversi edifici religiosi come la Chiesa di Santa Maria Assunta (XII secolo), la Chiesa di San Francesco, fondata proprio dal Santo nel 1207 e altre ancora.

Parco Archeologico dell’antichissima città di Sutri

Raccomandiamo la visita ai resti dell’Anfiteatro romano (fine II secolo-I secolo) e al Mitreo: un monumento di estrema bellezza, prima tomba etrusca, poi tempio pagano dedicato al dio mitra ed infine chiesa cristiana dedicata dapprima a S. Michele Arcangelo e poi alla Madonna col Bambino (S. Maria del Parto). Racchiude oltre duemila e seicento anni di storia e stratificazione culturale, un luogo antico e unico nella sua magnificenza.

Il Museo del Patrimonium

Il Museo del Patrimonium si trova nell’antico palazzo della Comunità di Sutri, sede dell’amministrazione cittadina fino al 1800. Raccoglie numerosi reperti relativi a Sutri e al suo territorio: sculture, epigrafi, affreschi, tele e si sviluppa su quattro sale. Nel Museo del Patrimonium è conservata la statua conosciuta come l’Efebo di Sutri. È una statua in bronzo del primo periodo imperiale trovata a Sutri nel 1912. La statua rappresenta una figura maschile giovanile nuda in posizione eretta con il braccio destro sul capo e il sinistro piegato in modo da portare ad altezza del volto un oggetto ora mancante, forse uno specchio.

Il Museo di palazzo Doebbing

Questo splendido palazzo vescovile, sede episcopale fino al 1986. La scelta del nome del palazzo si deve alla figura di Padre Joseph Bernard Doebbing, nel 1900 vescovo di Sutri e Nepi, un uomo di profonda cultura e fede. Consigliamo di visitare il palazzo ed il museo che ospita numerose mostre d’arte.

Sutri

Orte

Distanza dall’hotel 27 km (circa 27 min.)

Orte è una cittadina di grande importanza storica ed archeologica; situata ad un passo dall’Umbria, deve la sua fondazione agli etruschi di Volisinii (Orvieto). Roma la eleva a municipio agli inizi del I secolo a.C. Il territorio è disseminato di ville, che beneficiano del transito per Orte della via Amerina. Durante l’Alto Medioevo vive lo scontro tra Bizantini e Longobardi per assicurarsi il controllo delle strade principali di collegamento tra Roma e Ravenna, conosce un ulteriore sviluppo nella metà del IX secolo. Consigliamo la visita degli ipogei che costituiscono Orte sotterranea, il Museo Civico, il Museo D’Arte Sacra e quello delle Confraternite; i siti archeologici: il porto romano di Seripola e le necropoli etrusche.

Orte

Civita di Bagnoregio

“La città che muore”, “la città fantasma” di Celleno e Sant’Angelo di Roccalvecce “il paese delle fiabe”

Distanza dall’hotel 40 km (circa 55 min.)

Città natale di San Bonaventura, padre della Chiesa e figura centrale nel Medioevo. La piccola Civita sembra quasi galleggiare nei giorni di nebbia, tra i calanchi e le tagliate di tufo. Un tesoro di inestimabile valore, collegato alla terraferma da un ponte, ritrovo di artisti e viaggiatori (e di gatti!). Sembra quasi di entrare in un’altra dimensione quando si attraversa l’arco che conduce nella piazza del paese. La sua fragilità la rende forte, imponente e viva. Vi suggeriamo di visitare anche il museo!

Terminata la visita, vi consigliamo il borgo antico di Celleno, posta su di uno sperone di tufo, si può definire una “città fantasma”, poiché abbandonata dal 1855 a causa di un terremoto.Di fondazione etrusca, durante la sua storia conobbe la conquista dei romani, la devastazione dei Goti e dei Longobardi che la saccheggiarono a più riprese.Un paesino antico e ricco di storia che vale la pena ammirare.

Dopo essersi immersi nella storia, perché non lasciarsi cullare dalla fantasia? Vi raccomandiamo una visita al “paese delle fiabe”: Sant’Angelo di Roccalvecce. Qui tutte le fiabe prendono vita sui muri dei palazzi del paese! Così vi ritroverete faccia a faccia con il Bianconiglio, Hansel e Gretel, la Bella addormentata e tanti altri!

Bibliografia e Sitografia

SANTA MARIA IN FALLERI:  www.comune.fabricadiroma.vt.it visitato: ottobre 2018
NECROPOLI ETRUSCA CAVO DEGLI ZUCCHI: www.pedalando.org visitato: ottobre 2018
DUOMO DEI COSMATI, CIVITA CASTELLANA: www.keebboo.com –  www.inagrofalisco.it visitato: ottobre 2018
FORTE SAN GALLO, CIVITA CASTELLANA: www.mytuscia.comwww.beniculturali.it visitato: ottobre 2018
CALCATA: Ph. Erica Innocenzi
VALLE DEL TREJA: www.lazionascosto.it visitato: ottobre 2018
CAPRAROLA: romaelazioperte.blogspot.com  – www.polomusealelazio.beniculturali.it  visitati: ottobre 2018
VIGNANELLO, CASTELLO RUSPOLI: www.castelloruspoli.com  – www.dltviaggi.it visitato: ottobre 2018
BAGNAIA, VILLA LANTE: www.polomusealelazio.beniculturali.it
LAGO DI VICO: www.movemagazine.it visitato: ottobre 2018
SORIANO NEL CIMINO, CASTELLO ORSINI: ilcamaleonte-coopsociale.blogspot.comwww.mytuscia.com visitati: ottobre 2018
SORIANO NEL CIMINO, FAGGETA VETUSTA: Ph. Erica Innocenzi
BOMARZO: www.sacrobosco.itwww.gonews.it visitati: novembre 2018
VITERBO: visit.viterbo.it visitato: novembre 2018 – www.ansa.it visitati: novembre 2018
TREKKING NELLA TUSCIA: Ph. Daniele Innocenzi www.caiviterbo.it visitato: novembre 2018
SECONDA GUERRA MONDIALE E MONTE SORATTE: notizie.comuni-italiani.it www.bunkersoratte.it visitati: novembre 2018
VASANELLO: www.lazionascosto.it visitato: novembre 2018 
Necropoli Morticelli – Pastura, G. IL TERRITORIO DI VASANELLO IN ETÀ MEDIEVALE, I, La realtà rupestre, ed. Davide Ghaleb, Acquapendente (VT) 2014, pag. 28
CORCHIANO: Ph. www.viagginaturaecultura.it visitato novembre 2019
ORTE: Ph. www.tripadvisor.it visitato novembre 2019

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